L’estate e le ferie, una meta o un miraggio?
- Dott.ssa Morena De Sarro Psicologa
- 17 giu 2018
- Tempo di lettura: 2 min

L’estate è finalmente arrivata, molte sono le aspettative che accompagnano il periodo delle ferie, ma riusciamo davvero a rilassarci e a “staccare la spina?”
L’obiettivo naturalmente è questo, ma molto spesso le nostre attese vengono deluse, o almeno in parte.
Cosa succede a livello psicologico quando andiamo in vacanza?
Spesso giungiamo al fatidico primo giorno delle ferie dopo un intenso e sovraccarico periodo lavorativo, per cui spesso siamo ancora nel flusso della quotidianità e il nostro ritmo non è ancora rallentato, non siamo cioè in grado di goderci il meritato riposo. Il lasciar andare diventa una conquista, ancor di più se restano accesi e accessibili i canali tecnologici, quali posta elettronica, gruppi whatsapp, chat ecc..
Risulta importa ricordare che, il diritto alle ferie è sancito dall'art. 36, comma 3 Cost., a norma del quale "il lavoratore ha diritto […] a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi". Si tratta di un diritto costituzionale, non rinunciabile da parte del lavoratore, che "non ha solo la funzione di corrispettivo della prestazione lavorativa, ma soddisfa anche esigenze psicologiche fondamentali del lavoratore, consentendo allo stesso di partecipare più incisivamente alla vita familiare e sociale e tutelando il suo diritto alla salute, nell'interesse dello stesso datore" (in questo senso Cass. Sez. Un. 23 febbraio 1998, n. 1947).
Lo stare in famiglia, godersi la compagnia di amici, prendersi del tempo per viaggiare, scoprire nuovi scenari, fare attività fisica, dormire meglio, conduce ad un benessere generale che aiuta a migliorare la salute della nostra mente e del nostro corpo. Lo stress cronico infatti porta a produrre un alto livello di cortisolo che può danneggiare l’ippocampo, area del cervello deputata alle funzioni di apprendimento e di memoria, come dimostrato da molte ricerche. Uno studio, guidato da Sonia J. Lupien (1998), del laboratorio di ricerca sullo stress della canadese McGill University, dimostra che in uomini in buona salute, che registrano livelli elevati di cortisolo, dopo 5 anni dalle prime rilevazioni, si osserva una riduzione dell'ippocampo del 14% oltre che una diminuzione della memoria e delle facoltà cognitive.
L’obiettivo perciò è quello di riuscire ad arrivare alle tante adorate ferie in un modo meno stressante, non pensare al lavoro, a ciò che abbiamo lasciato in sospeso o a ciò che ritroveremo al nostro ritorno, evitare di leggere email e uscire temporaneamente dalle chat inerenti. Molto utile risulta il contatto con la natura e ritrovare tranquillità, spostando il focus dal dovere al piacere, dal fuori al dentro, dall’oggettivo al soggettivo. Incentivare una scoperta profonda di noi stessi attraverso i nostri interessi. Ora non resta che augurare delle buone vacanze a tutti!
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